Occidental Express

Matéï Visniec

maggio 2012

traduzione a cura di Gianpiero Borgia in collaborazione con il cast
saggio introduttivo di Gerardo Guccini

64

L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA patinata opaca, quadricromia; INTERNO b/n; 2012, pp. 112
Euro 10.00

ISBN: 978-88-7218-340-3

“Occidental Express” contrappone due dinamiche di spostamento: quella dell’Orient Express, il mitico treno emblema del lusso occidentale, e quella dell’Occidental Express, che non è propriamente un treno, ma un formicolante flusso migratorio di corpi e menti verso i più vicini epicentri del modello americano, i paesi della comunità europea. Descrivendo questa folla di identità sradicate e nuovi apolidi, Visniec compone un animato affresco dove appaiono prostitute e soldati, laureandi e professori, musicisti e attori, migranti e prigionieri. La pièce si articola in tredici scene prevalentemente autonome, ma aperte e concluse dalle peripezie di un vecchio cieco che proietta sugli scenari contemporanei l’ombra di Edipo e della sapienza tragica. Visniec osserva l’Occidente dal punto di vista dei paesi dell’Est, e rappresenta i paesi dell’Est nell’atto di perseguire il miraggio occidentale e svalutare i propri linguaggi nativi. In questa pièce, tutti sono minacciati e sul punto di affondare, in compenso, non ci sono zone di negatività assoluta. Con lievità e felice senso del grottesco, l’autore ritrae un’umanità quasi sfigurata dall’assimilazione di modelli e miraggi indotti, che tuttavia non ne cancellano né quel pensare piccolo, che aiuta a mantenersi a galla fra i rischi del vivere, né quel pensare visionario, che fa capire dove siamo e dove stiamo andando. Come tutto il teatro di Visniec, anche questa pièce è un agile e intenso manuale di sopravvivenza e “resistenza culturale”. “Occidental Express” viene qui edito per la prima volta. Alla lettura del testo è possibile affiancare la visione dell’allestimento con la regìa di Gianpiero Borgia

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