L’illusione vissuta
Viaggi e teatro con Tadeusz Kantor
Luigi Arpini
Con l’introduzione di Giovanni Raboni e Maurizio Buscarino
VOLUME FUORI COMMERCIO
“Non amare Kantor era, credo, perfettamente impossibile, soprattutto per chi venendo ‘usato’ da lui come vettore o strumento o addirittura (scelgo apposta il termine più crudo) come puro materiale dell’ossesiva messa in scena della sua memoria, non poteva non reagire a questo atto d’appropriazione e dunque d’esproprio nel solo modo in cui un dannato può opporsi al custode del girone nel quale è rinchiuso: detestandolo. Ma non è di questo amore-odio, credo, che Arpini vuole confessarsi, non è di questo amore-odio che, di fatto, ci metta a parte, bensì del suo personale e isolato percorso di salvezza e prima ancora di segreta, caparbia ribellione”. (dall’introduzione di Giovanni Raboni)