Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai
Intorno alla drammaturgia di Franco Scaldati
a cura di Valentina Valentini
scritti di Stefano Casi, Marion d’Amburgo,
Antonella Di Salvo, Matteo Martelli, Melino
Imparato, Valeria Merola, Marco Palladini,
Stefania Rimini, Andrea Scappa, Cosimo
Scordato, Carlo Serafini, Viviana Raciti, Valentina
Valentini, Andrea Vecchia
cura redazionale Margherita Dellantonio e
Doralice Pezzola
supervisione redazionale a cura di Viviana Raciti
L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe; COPERTINA carta patinata plastificata opaca con bandelle, CMYK;
INTERNO carta usomano avorio , B/N; 2019, pp. 216
Euro 16,00
ISBN: 978-88-7218-446-2Questo volume è la prima raccolta di contributi che si accostano al mondo poetico di Franco Scaldati da varie prospettive: quella teologica di Don Cosimo Scordato – con il quale lo scrittore condivise il suo lavoro all’Albergheria; testi che contribuiscono a inscrivere l’opera di questo autore “insulare” in un circuito di rapporti con la drammaturgia internazionale e nazionale: con Luigi Pirandello (Valeria Merola), con Pier Paolo Pasolini (Stefano Casi), con Peter Handke e Heiner Müller (Valentina Valentini). Con i saggi di Stefania Rimini, Andrea Vecchia, Marco Palladini, Matteo Martelli si tracciano delle ipotesi di ricerca sulla centralità del sogno, sul «il mistero creaturale delle figure femminili», sulle figure dell’ombra come doppio, liminalità fra reale e fantasmatico. Un altro gruppo di contributi è dato dagli artisti/attori che hanno collaborato con Franco Scaldati: Melino Imparato che lo ha affiancato sin dagli esordi; Antonella di Salvo che ha condiviso un tragitto, la creazione del Laboratorio Femmine dell’Ombra; Marion D’Amburgo per la messainscena di un singolo spettacolo, “Pupa Regina, opere di fango”. Nel saggio di Viviana Raciti abbiamo modo di verificare una sintetica “mappatura” dell’archivio privato delle opere dello scrittore. Il volume dà conto dell’istanza di proseguire la riflessione e l’esplorazione del teatro-mondo di Franco Scaldati e di liberare la visione che lo stigmatizza come un universo inaccessibile ed incomprensibile.
L'AUTORE
Valentina Valentini
insegna arti performative e arti elettroniche e digitali, Sapienza,Università di Roma. Ha dedicato vari studi storici e teorici al teatro del Novecento: Nuovo teatro Made in Italy ( Bulzoni,2015), con il relativo sito web: https://nuovoteatromadeinitaly.sciami.com/; pubblicato in inglese da Routledge (New Theater in Italy: 1963-2013); Drammaturgie sonore ( Bulzoni, 2012), Mondi, corpi, materie. Teatri del secondo Novecento (B. Mondadori, 2007, in inglese pubblicato da Performance Research Books, 2014) ), Dopo il teatro moderno (Politi,1989), Il poema visibile. Le prime messe in scena delle tragedie di Gabriele D’Annunzio (Bulzoni,1993), La tragedia moderna e mediterranea (Angeli, 1991); alle interferenze fra teatro e nuovi media (Teatro in immagine, Bulzoni, 1987) e alle arti elettroniche (Medium senza Medium, Bulzoni 2015; Le pratiche e le storie del video, Bulzoni, 2003). Pubblica su riviste nazionali e internazionali («Performance Research», «PAJ», «Biblioteca Teatrale», «Close Up», «Imago»). Ha diretto il Centro Teatro Ateneo, centro di ricerca sullo spettacolo, Sapienza, Università di Roma dal 2011 al 2015. È responsabile per Alfabeta2 del Teatro e del network www.sciami.com. Responsabile scientifica del progetto Incommon, vincitore del bando ERC 2015.