Alberto Manzi: storia di un maestro
Daniela Nicosia
premessa critica di Mario Bianchi
fotografie di Alberto Bogo
L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe; COPERTINA carta patinata plastificata opaca, CMYK; INTERNO carta usomano avorio, ill. CMYK; 2024, pp. 64, € 12,00
ISBN: 978-88-7218-478-3Una ragione affettiva mi lega ad Alberto Manzi: avevo pochi anni quando con mio nonno – si chiamava Mimì, il nonno, come un’eroina d’opera – guardavo, incantata, quel dolce maestro insegnare alla Tv in bianco e nero. Insegnava disegnando e ci chiedeva di indovinare cosa fosse quel segno fatto col carboncino nero, insegnava con lo sguardo, insegnava con il sorriso, insegnava come a scuola allora non si sapeva insegnare… Nonno Mimì, assomigliava a quel maestro non nei tratti ma nella mitezza, nella ironia sottesa ad un sorriso lieve sempre presente, da lui ho imparato ad amare le storie e forse a raccontarle, da Alberto Manzi ho imparato a scrivermi la vita. Sempre con un sorriso appresso, sempre con la voglia di imparare…
Daniela Nicosia
Educare al piacere del pensiero, interrogarsi sulle cose, esprimere senza timore le proprie opinioni: questa in sintesi la pedagogia di Alberto Manzi. Un invito gentile il suo, che vale per i bambini, gli adulti, gli extracomunitari, nella convinzione che alfabetizzare sia emancipare, sia espressione di un futuro che include. Grazie alla trasmissione TV, Non è mai troppo tardi, da lui condotta, quasi due milioni di analfabeti adulti negli anni ’60 presero la licenza elementare.
L'AUTORE
Daniela Nicosia
Daniela Nicosia, regista e drammaturga, laureata in Semiologia dello Spettacolo al D.A.M.S. di Bologna, formatasi artisticamente a Parigi con Yoshi Oida, ad oggi ha firmato cinquanta regie: per il Teatro Stabile dell’Aquila, per più Stabili di Innovazione, Tib Teatro, Arca Azzurra, il Festival di Madrid. è Premio Nazionale della Critica per lo spettacolo Polvere ovvero la storia del Teatro, Festival Internazionale della Biennale di Venezia, e Premio Città Impresa per il contributo della sua attività creativa allo sviluppo economico, sociale e culturale del Veneto e dell’intero Paese. La sua ricerca artistica orientata alla contemporaneità, con scritture originali, focalizza la componente performativa in un lavoro di regia e sull’attore che conosce le dinamiche delle avanguardie pur essendo più vicino alle forme del teatro europeo di regia critica che nella cura della parola, del dettato del testo e della ricerca interna ad esso, privilegia la dinamica della scena. Tra i suoi spettacoli: Passione, dal romanzo Passio Laetitiae et Felicitatis di Giovanni Testori, Piccolo Teatro di Milano; La Paura dal racconto di Federico De Roberto, Galileo, Io ti prendo per mano, vincitore Teatri del Sacro; Elettra da Euripide e dal sdisOrè di G. Testori e Fuochi di M. Yourcenaur, Olimpico di Vicenza-Spettacoli Classici; La Nave Dolce, vincitore dei Premi Gigi Dall’Aglio ’21 e Mauro Rostagno – Da Sud ’22; e il recente Kirghizistan Boy. È la direttrice artistica di Tib Teatro – struttura di produzione sperimentazione e ricerca teatrale – con cui ha dato vita a Belluno a La Casa delle Arti, e a progetti originali: il Filo d’Arianna Festival, Historia, Il Cielo sopra Belluno.