Beckett&Puppet

Studi e scene tra Samuel Beckett e il teatro di figura

a cura di Fernando Marchiori

maggio 2007

Scritti di Ana Alvarado, Roberto Canziani, Alfonso Cipolla, Giulia Dall’Ongaro, Enrico Deotti, Gabriele Frasca, Edvard Majaron, Fernando Marchiori, John McCormick, Luca Scarlini, Alessandro Serra, Marisa Sestito

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L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO illustrato, colori; 2007, pp. 200
Euro 15.00

ISBN: 978-88-7218-167-6

Che Samuel Beckett abbia influenzato profondamente il teatro di figura, lo dimostrano i numerosi allestimenti con fantocci e oggetti che all’opera dell’autore di Aspettando Godot si sono ispirati o che ne hanno messo in scena i testi. Ma a sua volta l’universo burattinesco ha influenzato la scrittura, non solo teatrale, di Beckett. In fondo, tutti i suoi lavori sono dei drammi per personaggi ridotti a marionette, manipolati come oggetti, con relazioni frammentarie in scene concepite come meccaniche dell’assurdo. Personaggi che saltano invece di camminare, che restano legati a una sedia a dondolo o a rotelle, mezzi uomini, pezzi di carne. Sbucano dai bidoni della spazzatura proprio come dei burattini dalle loro baracche, oppure corrono come nelle comiche, si afflosciano, ripetono movimenti elementari, diventano sagome, ombre. Indagare il grande tema della marionetta in Beckett – e attraverso Beckett – significa dunque guardare in una prospettiva diversa l’opera di uno dei più grandi autori del Novecento e insieme assumere i linguaggi del teatro di figura, le loro potenzialità originali, come campo di ricerca all’altezza delle questioni che la complessità del presente pone alle arti sceniche.

L'AUTORE