Era casa mia
L'Orto Botanico di Pisa come vita vissuta
Maria Velia Lorenzi Bellani
Presentazione di Fabio Garbari
Con una lettera di Piero Floriani
L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA cartoncino con risvolti, bicromia; INTERNO bianco e nero; 2003, pp. 104
Euro 12.00
“Per chi – come me – ha trascorso quasi cinquanta anni della propria vita nell’Orto Botanico, è facile trovare riscontro nei tanti fatti raccontati e nei personaggi ricordati: molti sono gli stessi che hanno marcato la mia strada. […] Ma non avevo finora idea di come potessero apparire agli occhi di chi, vivendoci da bambino o da ragazzo, ha propri modi per percepire e interpretare il mondo. Vorrei dire ai lettori che questo libro – oltre ad aver fatto riaffiorare molti ricordi – mi ha reso partecipe di sensazioni e atmosfere senza spazio e senza tempo, proprio come un giardino che alberga – con i suoi profumi e i suoi colori impalpabili – la poesia”. (dalla presentazione di Fabio Garbari)
L'AUTORE
Maria Velia Lorenzi Bellani
Maria Velia Lorenzi Bellani pubblica nel 1984 la sua prima raccolta di poesie in vernacolo pisano “… E possi ritorna ill’Arno d’argento…” Sono seguiti, nel 1986, “Si sa però lo voglio anch’io ridi’” e, nel 1991, “E’llupo e ll’agnello. Esopo, Fedro e una voce vernacola”. Nel 1994 è uscito il romanzo “L’età del presente”, nel 1999, il volume “La seconda Luna”, Jaca Book-Il Grandevetro, contenente due racconti lunghi, “Narduk” e “La seconda luna di Beta” e nel 2003, “Era casa mia. L’Orto Botanico di Pisa come vita vissuta”, Titivillus Ed. Sue poesie compaiono su “I poeti della Ginestra”, antologia curata da Luca Canali.
Tiene il Laboratorio di Esprimersi scrivendo, all’associazione di auto aiuto psichiatrico L’Alba e cura la pubblicazione del periodico dell’Associazione «L’immaginario». Collabora regolarmente alla rivista «Grandevetro» e per lungo tempo ha pubblicato articoli e poesie sul periodico di vernacolo e tradizioni popolari «Er Tramme».