Il falso e il vero
Il teatro di Arturo Cirillo
Andrea Porcheddu
scritti di Patrizia Bologna, Massimo Bellando Randone, Francesco De Melis, Gianluca Falaschi
L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO illustrato, colori; 2008, pp. 176
Euro 18.00
ISBN: 978-88-7218-212-3«Vorrei fare un teatro ambiguo, dell’irrequietezza»: così Arturo Cirillo – attore, regista, capocomico – presenta il suo lavoro. Nato a Castellammare di Stabia (Napoli) nel 1968, diplomato all’Accademia “Silvio d’Amico” di Roma nel 1992, lavora a lungo con Carlo Cecchi in spettacoli memorabili, per poi intraprendere un percorso artistico di grande forza e fascino. Cirillo anima prosa ipercontemporanea o versi molieriani di personaggi che sono stralunate maschere, inquietanti e spesso violente, implacabili e accidiose: non c’è spazio per eroi nel suo teatro, ma solo per non-eroi di un’esperienza umana ancora non vissuta, invischiati nella realtà melmosa che tutto e tutti attanaglia. Un mondo di sghimbescio, ellittico, sfuggente: tra finzione e verità, il comico è la maschera per esprimere il disagio del mondo vissuto. In quel confronto costante ed eterno tra Vita e Teatro, che segna questo inizio Secolo ed ha segnato tutto il Novecento, Arturo Cirillo ha colto una banale e sconcertante verità: che l’arte, così come la vita, non porta a niente. Sembra proprio questa – impressionisticamente – la prima parola chiave del teatro di Arturo Cirillo: non vi è lieto fine, mai. In questo volume, dopo una lunga intervista con Cirillo, testimonianze degli attori e del gruppo di lavoro, corredano un ritratto che è umano e artistico.
L'AUTORE
Andrea Porcheddu
Andrea Porcheddu, 1967, critico teatrale e giornalista, vive a Roma. Insegna Metodologia della critica dello spettacolo alla “Facoltà design e arti” dello Iuav di Venezia, e scrive per delteatro.it. Ha collaborato con diverse testate nazionali ed ha diretto il bimestrale «Teatro/Pubblico», edito dal Teatro Stabile di Torino. Tra i suoi libri: “L’invenzione della memoria: il teatro di Ascanio Celestini” (Il principe costante edizioni, 2005), “Il compagno di banquo: scritti su teatro e scuola” (Fabio Croce Editore, 2002), “Adriatico, manuale per un viaggio teatrale nei Balcani” (Edizioni Css Udine, 2001), “Casa degli Alfieri, la terra e la poesia” (Titivillus, 2001), oltre a numerosi saggi e ai romanzi noir “Piccola tragedia, in minore” (Fabio Croce Editore, 2000), “Amarti m’affatica” (Maschietto editore, 2006). Per RaiCinema è co-sceneggiatore dei documentari “Antigone e l’Impero” (2008) e “L’Italia del nostro scontento” (2009).