L’ATTORE NELLA CASA DI CRISTALLO
Teatro ai tempi della Grande Epidemia
Marco Baliani
Velia Papa
L X H: 20,5 x 22,5; CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, CMYK; INTERNO carta patinata, ill., CMYK; 2020, pp. 104
€ 18,00
Cercare di raccontare in scrittura cosa è stato un atto teatrale è impresa sempre ardua e sempre lontana dall’evento in sé. A volte la voce di un raccontatore testimone, più che la scrittura, può trasmettere in parte l’empatia di quell’incontro tra spettatore e attore. Ma L’attore nella casa di cristallo è stato un evento così unico e irripetibile, così legato al presente storico che questo paese stava attraversando, così puntuale nella sua dislocazione temporale, che non volevamo restasse solo nella memoria dei pochi (anche se più di settecento) spettatori che l’avevano potuto incontrare, muniti di mascherina, distanziati ma connessi agli attori con cuffie ricetrasmittenti, in presenza. Questo libro, a cura di Marco Baliani e Velia Papa, è un modo per far durare qualcosa che di per sé è destinato sempre all’effimero. E abbiamo voluto farlo con un connubio di fotografia e scrittura per permettere anche a noi, artefici e conduttori del progetto, di riflettere su quello che era accaduto, riflessioni che di solito, nell’urgenza della performance, vengono rimandate sine qua non per poi deperire all’avvento di una nuova impresa teatrale che richiede tutte le nostre energie. Qui abbiamo fatto una sosta, cercata con ostinazione, voluta, dopo quella imposta dalla pandemia e dal lockdown, ci siamo volutamente ancora fermati appena realizzati i quindici giorni incredibili di questo progetto unico nel suo genere, per far depositare le nostre emozioni e cercare di trasmetterle, ancora fresche del nostro sentire, a lettori appassionati non solo di teatro ma di esperienze vitali. Non racconteremo in questa sinossi di cosa tratta il progetto, cosa è davvero accaduto, questo si evince ampiamente dalla disposizione dei pezzi interna al libro, dalle interviste, dalle foto. Qui ci preme stare dentro alla dimensione del libro, di un oggetto che potrà avere una durata assai superiore alle parole dei quattro soliloqui dei quattro attori. E poi è importante far conoscere come un teatro, quello delle Marche, il giorno della riapertura nazionale degli spazi teatrali, invece di inventarsi escamotage pubblicitari riproponendo di fatto passati repertori, sia riuscito a creare una ricerca drammaturgica nuova, spietata, che mettesse al centro proprio la clausura appena subita, le perdite affettive e relazionali, l’incertezza e l’inquietudine di questi passati ma ormai già epocali mesi di lockdown. La singolare forma dello spettacolo emersa su quella piazza antistante il Teatro delle Muse di Ancona è riuscita nell’intento di creare un cortocircuito delle percezioni e forse un’impennata delle coscienze. Ci auguriamo che questo libro in altro modo, sappia fare altrettanto.
GLI AUTORI
Marco Baliani
è attore, autore e regista. Con lo spettacolo Kohlhaas del 1989, attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione che segna la scena teatrale italiana. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana (premio IDI per la regia), o Antigone delle città, spettacolo di impegno civile sulla strage di Bologna, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. Per il cinema è stato diretto da Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Nel regno di Acilia, Pinocchio nero, Ogni volta che si racconta una storia e, per Titivillus, Ho cavalcato in groppa ad una sedia.
Tra gli ultimi lavori teatrali, ha curato la regia e l’adattamento del testo dei Sette contro Tebe andato in scena al Teatro Greco di Siracusa (2017).
Nel 2015, nella ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, è protagonista dello spettacolo Trincea, per cui ha vinto il premio Franco Enriquez come migliore interpretazione. Questo spettacolo ha dato avvio al ciclo della post-narrazione, evoluzione di fatto del teatro di narrazione. Fa parte di questo filone anche lo spettacolo Una notte sbagliata; entrambi prodotti da Marche Teatro, che vede Baliani nei doppi panni di interprete e autore.
Velia Papa
è direttore di Marche Teatro, ente sostenuto dal MiBACT come Teatro di Rilevante Interesse Culturale.
Nel corso della sua carriera ha sviluppato una riconosciuta competenza negli ambiti della creazione contemporanea, della ricerca artistica, della scoperta di nuovi talenti della scena italiana e internazionale e nell’ideazione di progetti innovativi e interdisciplinari.
Ha prodotto decine di spettacoli che hanno ricevuto premi e riconoscimenti, lavorando con artisti come Michele Abbondanza, Marco Baliani, Giorgio Battistelli, Adriana Borriello, Pete Brooks, Romeo Castellucci, Carlo Cecchi, Arturo Cirillo, Giorgio Barberio Corsetti, Claudia Dias, Jan Fabre, Daniele Gaglianone, Francesca Lattuada, Giovanna Marini, Valeria Moriconi, Josef Nadj, Alessandro Sciarroni, Mattia Torre, Gabriele Vacis, Wim Vandekeybus, Benjamin Verdonck e molti altri.Esperta di relazioni internazionali ha svolto un’intensa attività di networking e cooperazione partecipando alla fondazione di alcune tra le più solide reti in ambito europeo e internazionale. Ha ottenuto il Premio Franco Enriquez 2020.