Le maschere non si scelgono a caso
Figure, corpi e voci del teatro-mondo di Vincenzo Pirrotta
Stefania Rimini
L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta usomano con risvolti, colori; INTERNO B/N; 2015, pp. 208
Euro 16.00
ISBN: 978-88-7218-401-1Vincenzo Pirrotta spicca nel panorama della scena contemporanea per la potenza del suo corpo-voce e la forza della sua immaginazione drammaturgica. Il suo percorso artistico ha all’attivo una serie di spettacoli-evento (“Eumenidi”, “La sagra del signore della nave”, “La ballata delle balate”, “Diceria dell’untore”, “Sacre-stie”), capaci di aggiornare le consuete dinamiche del modello attore-autore e di consolidare processi di ibridazione fra linguaggi e culture diverse. Artefice, insieme a Emma Dante, Davide Enia, Tino Caspanello, della nuova onda della drammaturgia siciliana, Pirrotta alterna la creazione di partiture originali con la ripresa di opere cardine della letteratura isolana, contribuendo alla elaborazione di un dialetto che diviene col tempo formidabile lingua scenica.
Il volume della Rimini, che costituisce la prima monografia dedicata a Pirrotta, indaga innanzitutto il singolare processo di formazione attorale, in cui la precoce vocazione per il racconto si intreccia con la tradizione del cunto e con i sussulti vitali del teatro classico. Accanto alla ricostruzione del profilo si colloca l’analisi di un ricco repertorio di opere, catalogate secondo tre diverse traiettorie: il rapporto con la geografia isolana, la reinvenzione del mito, l’impronta civile. L’esito di tale pedinamento di temi e figure è un ritratto vigile e appassionato, che riconosce finalmente la novità d’ingegno dell’attore-autore di Partinico.
L'AUTORE
Stefania Rimini
Stefania Rimini insegna “Storia del Teatro e dello spettacolo” e “Forme dello spettacolo multimediale” presso l’Università degli studi di Catania. Si occupa di teatro novecentesco e contemporaneo secondo prospettive di ricerca interdisciplinari, che coniugano le recenti acquisizioni della visual culture all’interesse per le forme di ricezione e riscrittura dell’antico. Dirige, insieme a Maria Rizzarelli, «Arabeschi. Rivista di letteratura e visualità» (www.arabeschi.it). Fa parte del comitato di redazione di «La rivista di Engramma» e «Dioniso». Ha pubblicato i volumi: “L’etica dello sguardo. Introduzione al cinema di Kieslowski” (Liguori 2000), “La ferita e l’assenza. Performance del sacrificio nella drammaturgia di Pasolini” (Bonanno 2006), “Rovine di Elsinore. Gli Amleti di Giovanni Testori” (Bonanno 2007), “ImmaginAzioni. Riscritture e ibridazioni fra teatro e cinema” (Bonanno 2012), e numerosi studi su registi, attori e autori contemporanei (Carmelo Bene, Ascanio Celestini, Mario Martone, Motus, Marco Paolini, Sarah Kane, Gabriele Vacis, Carmelo Vassallo).