Madagascar
Pièce in tre atti
Marius Ivaškevičius
traduzione italiana di Toma Gudelyte e Stefano Moretti
prefazione di Goffredo Fofi
redazione a cura di Federica Pastorino
L X H: 13,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA patinata opaca, quadricromia; INTERNO b/n; 2012, pp. 168
Euro 10.00
“Madagascar” è un’isola utopica.
“Madagascar” è un’opera teatrale.
In “Madagascar” l’isola del palcoscenico cambia di continuo forma e fattezze, portandoci dalla Lituania oppressa e povera dei primi del Novecento a Parigi, a Hollywood, fino ad approdare nell’isola esotica che dà il titolo alla pièce. In questa commedia, scritta e rappresentata in Lituania nel 2004 e tradotta qui per la prima volta, Ivaškevicius narra con ironia l’ambizioso progetto di Kazys Pakštas, geopolitico lituano che pensò di trasportare in massa il suo popolo in Madagascar. Siamo alle soglie della Seconda Guerra Mondiale, russi, tedeschi e polacchi minacciano la Lituania e Scherzo, parodia di Pakštas, cerca una terra dove ricostruire una società pacifica e libera.
Madagascar non è solo un’isola irraggiungibile per un popolo oppresso, è anche la storia del naufragio di una generazione di intellettuali travolti da ideologie più grandi di loro. Uomini e donne che, come noi oggi, spesso hanno la sensazione che tutto stia per cambiare o che tutto, forse, è già cambiato senza che nessuno se ne sia accorto.
L'AUTORE
Marius Ivaškevičius
Marius Ivaškevičius, nato a Moletai (Lituania) nel 1973, è attualmente il più noto drammatugo lituano. Laureato in filologia all’Università di Vilnius, ha pubblicato tre libri di narrativa: “Kam vaiku?” (A chi servono i bambini?, 1996), “Istorija nuo debesies” (Una storia dalle nuvole, 1998) e “Žali’” (I verdi, 2002). Ha scritto le seguenti opere teatrali tradotte in varie lingue: “Kaimynas” (Il vicino di casa, 1998) premio per la Nuova Drammaturgia Lituana; “8-230, tai aš” (8-230, sono io, 2001); “Malыš” (Piccolo, 2001); “Madagaskaras” (Madagascar, 2004), Libro dell’anno 2004 dell’Istituto per la letteratura e il folklore lituano; “Artimas miestas” (La città vicina, 2005); “Apgaubti” (Coperto, 2006); “Mistras” (Id., 2009) e “Išvarymas” (Esodo, 2011), prodotto dal Teatro Nazionale di Vilnius per la regia di Oskaras Koršunovas. Ha realizzato i documentari “Einu” (Me ne vado, 1999), “Punsko noveles” (Racconti di Punsk, 2000), “Dviese ant tilto” (Due sul ponte, 2004, diretto con V. Navasaitis) e i cortometraggi “Mano tevas” (Mio padre, 2007) e “Teve musu”˛ (Nostro padre, 2010). Nel 2011 è stato resident playwriter al Royal Court di Londra. È riconosciuto come uno degli autori teatrali più interessanti e controversi della sua generazione per il modo in cui affronta e rielabora la storia e i miti nazionali del suo Paese.