“Credo che gli interrogativi, le riflessioni, le provocazioni del Qoèlet abbiano la forza di inquietare. Ma noi siamo capaci di lasciarci attraversare, disturbare da questa inquietudine oppure corriamo subito a costruire dentro di noi difese contro di essa? […] L’ascolto del Qoèlet ci restituisce alla nostra condizione di donne e uomini in ricerca, insoddisfatti delle risposte banali, prefabbricate, distribuite in abbondanza dalla macchina massmediatica sempre in azione, e ci stimola ad assumerci il rischio e la fatica di diventare adulti e di essere testimoni di speranza. […] Sperare da adulti: è questo, mi pare, l’invito che possiamo cogliere anche oggi nel Qoèlet. E quindi grazie alla Bifo Band che con coraggio e fantasia ci ripropone il Qoèlet nel suo linguaggio musicale e canoro e ci consola nutrendo la nostra speranza in un tempo in cui siamo talvolta (spesso?) tentati di non sperare…” Dall’introduzione di Luigi Adami