«NON TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI»
Emma Dante tra fiaba e teatro
Simona Scattina
prefazione di Anna Barsotti
L X H: 14,5 x 20,5;
CONFEZIONE rilegato in brossura, cucitura filo refe;
COPERTINA carta patinata plastificata opaca
con bandelle, CMYK;
INTERNO carta usomano avorio, ill. CMYK; 2019, pp. 200, Euro. 19,00
Emma Dante si distingue nel panorama della scena contemporanea per la straordinaria capacità d’incorporare gli aspetti più innovativi della regia senza mai conformarsi. Un teatro, il suo, che si fa carne nell’incontro viscerale con l’attore e che scaturisce da un costante conflitto dialettico. Avvezza alle sfide sin dai suoi esordi ha mostrato il desiderio di esplorare nuove strade, mutando continuamente prospettiva. Il suo composito percorso artistico l’ha portata a intercettare il teatro-ragazzi che ben si coniuga con un’espressività fatta di personaggi fortemente tipizzati e di spazi metaforici.
Il volume affronta per la prima volta in maniera unitaria gli spettacoli di matrice fiabesca rintracciandone stilemi e rime e sottolineando modalità ed esiti di transcodificazione delle fonti. Da questo sguardo panoramico emerge l’autentica vocazione per fate e principesse, orchi e streghe, che incarnano le tensioni del presente e rinnovano l’invito a non arrendersi alla superficie delle cose. Le testimonianze che chiudono il volume consentono di recuperare la radice artigianale e autentica di queste produzioni che, lungi dall’essere una mera parentesi, ci consegnano il ritratto di un’artista piena di talento.
L'AUTORE
Simona Scattina
Simona Scattina è ricercatrice di Discipline dello spettacolo presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania dove insegna “Storia del teatro e dello spettacolo” e “Drammaturgia”. Si occupa prevalentemente di drammaturgia del Novecento (Gabriele Vacis, Marco Paolini, Laura Curino, Marco Baliani, Armando Punzo) e di drammaturgia siciliana contemporanea (Lina Prosa, Emma Dante, Davide Enia) secondo prospettive di ricerca interdisciplinari, che tengono conto delle recenti acquisizioni della visual culture e dei performing studies. Particolare attenzione ha riservato allo studio della Storia del teatro come Bene Culturale e alle Pratiche di archiviazione della memoria teatrale con specifico riferimento all’Opera dei pupi di tradizione catanese. Ha pubblicato lo studio Il Sergente di Marco Paolini. Epica, memoria, narrazione (Bonanno, 2011), il volume Storie dipinte. I cartelli della Marionettistica fratelli Napoli (Algra, 2017) e il volume «Non tutti vissero felici e contenti». Emma Dante tra fiaba e teatro (Titivillus, 2019). Fa parte del comitato di redazione di «Arabeschi. Rivista di letteratura e visualità» e di «Siculorum Gymnasium», e per la collana dei “Quaderni di Arabeschi” ha pubblicato lo studio: Carlo Ludovico Ragghianti e i linguaggi della visione (Duetredue, 2017). Ha in corso studi sul rapporto tra il teatro e le arti visive (Dario Fo, Anagoor, Stefano Bessoni, Mario Martone) e sulle trasposizioni sceniche di favole e miti (Emma Dante, Zaches Teatro, Babilonia Teatri).