Teatro d’Oggetti
appunti, citazioni, esercizi, raccolti da Giulio Molnàr
Giulio Molnàr
prefazione di Alfonso Cipolla
postfazione di Giovanni Moretti
L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO b/n; 2009, pp. 112
Euro 14.00
ISBN: 978-88-7218-255-0L’oggetto beve con la bocca dell’animatore, vede con i suoi occhi, tocca con le sue mani. Si muove e si commuove per mezzo suo. L’animatore diventa un accessorio del oggetto animato. Se l’oggetto vuole nascondersi può farlo nelle tasche dell’animatore, sotto le sue ascelle o tra i suoi capelli. L’animatore all’occorrenza può gioire o soffrire per lui, può avvertirlo di un pericolo imminente e in caso proteggerlo amorosamente.
Ma può anche ingannarlo, tradirlo… o ucciderlo, perché è un alter ego ambiguo, un manipolatore al servizio di più oggetti-attori contemporaneamente, oggetti a volte antagonisti, che si distruggono a vicenda per mano sua, un burattinaio della sorte altrui che prende in prestito le emozioni dei suoi personaggi per sfuggire alla solitudine del deus ex macchina.
L'AUTORE
Giulio Molnàr
Giulio Molnàr (1950), attore, autore, regista di origine ungherese, vive in Italia, lavora e collabora in giro per l’Europa.
Docente alla Scuola d’Arte Drammatica Ernst Busch di Berlino presso la facoltà di Teatro di Figura.
Da anni conduce laboratori di ricerca su una particolare scrittura scenica che si avvale come fonte di ispirazione dell’improvvisazione creativa tra attore e oggetto.