Teatro d’Oggetti

appunti, citazioni, esercizi, raccolti da Giulio Molnàr

Giulio Molnàr

maggio 2009

prefazione di Alfonso Cipolla
postfazione di Giovanni Moretti

57

L X H: 14,5 x 20,5; CONFEZIONE rilegato in brossura; COPERTINA carta patinata plastificata con risvolti, colori; INTERNO b/n; 2009, pp. 112

Euro 14.00

ISBN: 978-88-7218-255-0

L’oggetto beve con la bocca dell’animatore, vede con i suoi occhi, tocca con le sue mani. Si muove e si commuove per mezzo suo. L’animatore diventa un accessorio del oggetto animato. Se l’oggetto vuole nascondersi può farlo nelle tasche dell’animatore, sotto le sue ascelle o tra i suoi capelli. L’animatore all’occorrenza può gioire o soffrire per lui, può avvertirlo di un pericolo imminente e in caso proteggerlo amorosamente.
Ma può anche ingannarlo, tradirlo… o ucciderlo, perché è un alter ego ambiguo, un manipolatore al servizio di più oggetti-attori contemporaneamente, oggetti a volte antagonisti, che si distruggono a vicenda per mano sua, un burattinaio della sorte altrui che prende in prestito le emozioni dei suoi personaggi per sfuggire alla solitudine del deus ex macchina.

L'AUTORE